SCOPRENDO SUPRA
Quest’anno il festival lascia le rassicuranti atmosfere di Ibla e si inoltra nelle inconsuete rotte che attraversano il quartiere di SUPRA.
Una edizione speciale per rinfocolare l’attenzione verso il cuore della nuova Ragusa sorta dopo il terremoto del 1693 che attraversa momenti di estrema fragilità.
Il centro storico di Ragusa fino all’inizio del '900 è saldamente sviluppato dentro la sua originaria struttura ortogonale; negli anni trenta viene poi tonificato dagli interventi pubblici conseguenti alla istituzione della nuova provincia.
Il dopoguerra con il suo sviluppo economico, corroborato dalla euforia della scoperta del petrolio, ne determinerà sul finire degli anni 50 il suo momento migliore.
Ora SUPRA attraversa un periodo di contagioso dinamismo sociale e rinnovate iniziative si articolano ancora all’interno dell’ordito che mantiene dignitosa la sua integrità monumentale.
Le successive “ferite sacrileghe” inferte con gli abbattimenti di tanti palazzi storici e le mutate condizioni sociali, ce lo riconsegnano oggi profondamente segnato.
Un momento fecondo per il quartiere di Supra è quello alla fine degli anni '50, ed è a quel periodo che vorremmo riportare il filo del racconto.
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Nel presentare il festival, proviamo a tratteggiare i contorni del quartiere di “Supra” utilizzando come supporto una “pianta turistica di Ragusa” distribuita dall’allora Ente Provinciale per il Turismo, non datata ma riconducibile alla fine degli anni '50 del Novecento.
La mappa consentirà comunque l’orientamento, ma al contempo permetterà di notare le trasformazioni succedutesi e di rileggere il dimensionamento del quartiere in quel periodo.
Le piccole modifiche apportate offriranno punti di riferimento individuabili e ne miglioreranno la leggibilità.
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N.B.: i segni rosso-blu sono tracce del tempo presenti nella copia di cui disponiamo, non sono quindi da essere tenuti in conto alcuno.
I - PIAZZETTA
del TRIBUNALE
E’ la zona d’ingresso al quartiere venendo dal ponte Vecchio; la confluenza di viuzze e scalinate allora esistenti tra via Majorana, via delle Finanze e via Traspontino, era un pullulare di putie di vino e osterie e la vita vi scorreva fluente fino a tarda ora .
II - SAN SEBASTIANO
All’ombra della facciata della settecentesca chiesetta di San Sebastiano, si aprono intrigati slarghi e vicoletti contorti. Nei bassi delle case barbieri, calzolai, sarti, artigiani, trovavano sede e li rendevano vivi.
III - SANTA MAURA
Da via Sant’Anna a scendere verso Via Rapisardi macellerie, pescherie, drogherie, fruttivendoli, ortolani e botteghe di ogni sorta si succedevano ininterrottamente. Dai terrazzamenti della vallata Santa Domenica arrivavano freschi ortaggi, verdure e frutta. La discesa Santa Maura era anche l’accesso al quartiere della Cava noto per le popolari “case equivoche”. Era uno dei luoghi piuÌ€ animati della cittaÌ€.
IV - CORTILE
della PREFETTURA
In via Rapisardi il Palazzo del Governo realizzato nel 1933 eÌ€ uno degli edifici piuÌ€ imponenti del centro. Fino agli anni ‘70 era sede anche della Questura Centrale.
Il cortile del palazzo, scenograficamente perfetto per accogliere eventi su misura, eÌ€ uno dei luoghi speciali di “Supra” che si apriraÌ€ al pubblico del festival.
V - PIAZZA
MATTEOTTI
Assume l’aspetto compiuto alla fine degli anni 50. Per realizzarla nel 1927 fu necessario abbattere l’intero quartiere. Il palazzo delle Poste inaugurato nel 1939 si completa con Il secondo piano. Il palazzo della Banca d’Italia viene realizzato nel 1952. La fontana della Rinascita ed il basso rilievo in bronzo opere del maestro Cappello, vengono inaugurate tra il 1958 e 1959.
VI - PIAZZA
SAN GIOVANNI
Artigiani e operai, agricoltori e braccianti, aristocratici e picconieri, partiti politici e sindacati, tutti avevano i loro circoli in piazza. Spazio di contrattazioni, vi si trovava lavoro e concludevano affari. Era l’ ombelico dove tutti passavano e tutto si sapeva. Contornata tra l’altro dai palazzi Lupis e Tummino (al cui posto oggi c’eÌ€ palazzo Ina) era l’agoraÌ€ pulsante di Supra.
VII - CORTILE
ex COLLEGIO (ora CCC)
In Via Matteotti sul lato nord dell’esteso complesso denominato famigliarmente “il Collegio di Maria”, ha sede, fino alla fine degli anni sessanta, il Palazzo di Giustizia; il suo cortile interno, (il chiostro del collegio) era a quel tempo luogo di incontro tra una pausa e l’altra delle attivitaÌ€, rendendolo un luogo animato. Un altro dei luoghi discreti che impreziosiscono il quartiere.
VIII - CORTILE
del VESCOVADO
Il palazzo SchininaÌ€ di Sant’Elia, edificato alla fine del XVIII secolo, con l'istituzione della Diocesi nel 1950 diventa sede del seminario Vescovile. L’ampio e scenografico cortile lastricato da cui parte la scalinata di accesso eÌ€ un altro degli spazi protetti di grande fascino.
IX - PIANO
di SAN GIOVANNI
U cianu, circondato dalla sua balaustra in pietra pece, piedistallo scenografico per la cattedrale eÌ€ luogo ospitale per raduni , feste, e processioni. Nei giorni di festa era il ritrovo per bambini e famiglie. C’era un’inferriata a protezione della chiesa che durante la guerra fu divelta per fornire ferro alla patria che doveva farne cannoni.
X - VIA ROMA
Diventa sempre piuÌ€ importante; le automobili aumentano e ora il Ponte Nuovo ne fa l’asse primario. Vi si insediano i negozi piuÌ€ alla moda; mantiene ancora la sua monumentalitaÌ€ che riverbera dalle facciate dei palazzi Cartia e Molé, impietosamente abbattuti.
XI - PIAZZA
S. SALVATORE
Attorno alla chiesa del Salvatore si apre l’ampia piazza che era centro del quartiere dove si concentravano le officine di lanternari, fabbri e mastri di carretto e che da periferico cominciava a diventare centrale.